YARA PIRAS

Sbandierare ai quattro venti (To Scatter to the Four Winds, 2021)

11 marzo 2022 | Milano

Program held: 11 march/marzo 2022 | Milano. This program was held live in Italian in accordance with the artist's preferences. A recording with English subtitles is available below on YouTube. Questo programma è stato tenuto in diretta in italiano. Una registrazione con sottotitoli in inglese è disponibile qui sotto.

Artwork: Sbandierare ai quattro venti (To Scatter to the Four Winds; 2021). Intervention on film censorship frames of the fascist period, images limited or denied to public screening. Nr.4 exemplars. Each exemplar: Iron + plexiglass + aluminum sculpture 188 cm, 35 mm film frame. Intervento su fotogrammi di censura cinematografica del periodo fascista, immagini limitate o negate alla proiezione in pubblico. Nr.4 esemplari. Ferro + plexiglass + aluminio, 188 cm (4), 35 mm fotogrammi.

What histories can images tell? What are the politics of vision? In this episode of Costellazione, Italian artist Yara Piras (b. 1995, Torino) discusses her photographic and sculptural installation, entitled Sbandierare ai quattro venti (To Scatter to the Four Winds, 2021), first exhibited in her solo show, La prima, curated by Adriano Paci for the Fondazione Adolfo Pini in Milan. In that exhibition, Piras created spaces of contemplative intimate viewership for visitors to look at cinematographic images and projections. The photographic elements of this work, Sbandierare ai quattro venti, which means "To Scatter to the Four Winds", are small 35mm film stills, mounted on tiny posts like little flags, which themselves are mounted on tall stanchions, each measuring 188cm in height, positioned in a row in front of the gallery wall. The small size of the film stills, typically enlarged via projection to images that are cinematic in scale for public audiences, here are difficult to see; they are dwarfed by the human body and exhibition space alike. The installation therefore invites viewers to come close up to the work of art, in order to see the image that it holds in front of and above us, and from small seats placed low to the ground. The result is a viewing experience that simultaneously feels clinical and punitive, as if the work simultaneously examines us from above; entertaining, as in a strange unviewable cinema; and clandestine, as if we are peeking in on an illicit image. Indeed, Piras selected these images from frames that were censored under Italy's Fascist regime; they had therefore never before been seen in a public setting.

Quali storie possono essere raccontate da un’immagine? Quali valenze politiche ha la visione? In questo programma di Costellazione, l'artista italiana Yara Piras discusse la sua installazione fotografica Sbandierare ai quattro venti (2021), mostrata per la prima volta nella sua mostra personale, La Prima, curata da Adriano Paci per la Fondazione Adolfo Pini a Milano. In quella mostra, Piras ha creato spazi che offrivano esperienze visuali e fenomenologiche in cui i visitatori incontravano, in modo intimo e contemplativo, immagini e proiezioni fotografiche e cinematografiche. Gli elementi fotografici di quest’opera, Sbandierare ai quattro venti (2021, foto: particolare), sono fotogrammi di 35mm, montati su piccoli sostegni su cui appaiono come piccole bandiere nella galleria; queste “bandiere” sono montati ancora su sostegni alti 1 metro e 88cm). Queste strutture sono disposte in fila davanti a un muro della galleria. La taglia molto piccola delle immagini dei fotogrammi che di solito vengono tipicamente ingranditi tramite una proiezione su schermo cinematografico significa che sono invece difficili da vedere nell’opera di Piras. Le immagini sono soverchiate diciamo, sia dal corpo umano sia dallo spazio della galleria. Allo stesso tempo, queste piccole bandiere fotografiche “sventolano” (in modo statico) sopra i visitatori nella galleria. Quindi l’installazione di Piras invita i visitatori ad avvicinarsi all’opera d’arte, per guardare un’immagine che è difficile da vedere, da vicino oppure dai posti situati sulla terra della galleria. Insomma, l’effetto è un’esperienza del guardare che ci fa pensare a un’ambiente clinico e punitivo, come se l’opera ci esaminasse da sopra; ma anche divertente, come se fossimo in un cinema strano e ostile alla visione; e clandestino, come se stessimo sbirciando un’immagine vietata o un film illecito. Infatti, Piras ha scelto questi fotogrammi da film che sono stati censurati e limitati in Italia sotto il fascismo; le immagini non sono mai state viste finora da un pubblico. 

About the artist: With an artistic practice grounded in photography, artist Yara Piras (b. 1995, Torino) uses creative research to examine the conceptual relationships between images, words, and vision, past and present. She was the winner of the first Premio Fondazione Adolfo Pini ReA! Fair, for which she was awarded her solo exhibition, La Prima (May 26–July 16, 2021) held at the Fondazione Pini, curated by Adriano Paci. Piras graduated from the Istituto Europeo di Design in Milan, where she lives and works.
Informazioni sull'artista: L’artista Yara Piras (n. 1995, Torino) utilizza la sua ricerca artistica, prevalentemente fotografica, per indagare i rapporti concettuali tra l’immagine, la parola, e la visione. È stata la vincitrice del primo premio “Fondazione Adolfo Pini ReA! Fair", che consisteva nell’allestimento della sua prima mostra personale, intitolata La Prima (26 maggio–16 luglio 2021), curata da Adriano Paci e tenuta alla Fondazione Pini a Milano. Ha studiato all’Istituto Europeo di Design a Milano, dove vive e lavora oggi. 

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To Totervento su fotogrammi di censura cinematografica del periodo fascista, immagini limitate o negate alla proiezione in pubblico. Nr.4 esemplari. Intervention on film censorship frames of the fascist period, images limited or denied to public screening. Nr.4 exemplars. Each exemplar: Iron + plexiglass + aluminum sculpture 188 cm, 35 mm film frame.

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